LE STATUE STELE LUNIGIANESI
Materiale e Tecnica
Tutte le statue stele lunigianesi sono realizzate in arenaria: si tratta di una pietra compatta attribuibile alla formazione del macigno, roccia sedimentaria dell’oligocene superiore. Questo tipo di arenaria è diffusissimo nella valle del fiume Magra sotto forma di blocchi stratiformi, più o meno arrotondati per il trasporto operato dai torrenti impetuosi che scendono dalle montagne. Il banco di arenaria acuratamente scelto, prima di essere scolpito, veniva portato ad una forma geometrica mediante una lavorazione estesa, quasi sempre, su tutte le superfici.
Ottenuta la forma, l’immagine veniva completata con il bassorilievo, abbassando cioè il fondo della superficie risparmiando le zone che dovevano rappresentare particolari anatomici (braccia, mani, seni) e attributi (armi, monili).
Per ottenere questo, le parti figurate venivano prima tracciate con una sequenza di percussioni, poi unite con una solcatura; completato il disegno inciso si passava al rilievo abbassando il fondo. Per la realizzazione di questi , probabilmente, venivano usati strumenti in pietra. Con un percussore si dava la forma generale alle stele e si mettevano in rilievo le parti anatomiche e gli oggetti di corredo; con una piccola lama di selce, usata come una sega, si rifinivano i contorni delle parti figurate e si evidenziavano certi particolari come le dita delle mani.
Con un trapano, costituito da una punta di selce montata all’estremità di un bastoncino e fatto ruotare fra le mani, si ottenevano i fori degli occhi. La sabbia silicea, o un ciottolo di arenaria più tenace, venivano usati come abrasivi per lisciare le superfici lavorate a martellatura. Infine, le iscrizioni presenti sul gruppo di statue stele più tarde sono state incise con punte di ferro acciaioso.
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