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Visita Pontremoli

Definita nel Medioevo “unica chiave e porta della Toscana”, già libero Comune, Città nobile del Granducato di Toscana e Sede Vescovile, Pontremoli è un importante centro della Lunigiana storica, ricco di storia, cultura e tradizioni. Il nome della città potrebbe derivare dalla presenza di un “pons tremulus”, un ponte tremolante non solo perché di legno ma anche perché soggetto a distruzioni per le frequenti piene del fiume Magra. Il territorio del Comune di Pontremoli è molto vasto ed ha una superficie di 182 Km² che lo pone, per estensione, tra i più grandi Comuni italiani. Si estende ai piedi dell’Appennino Tosco Emiliano all’estremo nord della Lunigiana toscana e si collega alle vallate confinanti tramite i passi appenninici della Cisa, del Borgallo, del Bratello, del Cirone.

Il centro storico si trova a circa 250 metri s.l.m. in una vasta conca che apre al territorio delle Valli del fiume Magra e dei torrenti Verde e Gordana. Si è sviluppato in antico nei limiti circoscritti dalla lingua di terra compresa tra il fiume Magra e il torrente Verde, dominata dal Castello del Piagnaro, tra Porta Parma a nord fino alla confluenza dei due fiumi, per estendersi poi, a partire dal XII sec., sulla sponda sn del Magra fino alla Porta Fiorentina a sud. Soltanto nella seconda metà del Novecento l’abitato si è espanso nella vasta piana alla destra del Verde, detta appunto Verdeno. Pontremoli è stata nei secoli crocevia di antichi percorsi e snodo strategico sulle vie di collegamento tra la Pianura Padana, la Liguria e l’Italia centrale. La sua posizione di collegamento, a ridosso dell’Appennino, tra Regioni diverse è stata ed è un elemento caratterizzante, e ancora oggi è possibile raggiungere comodamente importanti mete turistiche come le Cinque Terre e il Golfo dei Poeti, le Alpi Apuane, la Versilia, o città come Lucca, Pisa, Parma, Firenze, Genova e Milano.

Menzionata per la prima volta intorno al 990 d.C. nel celebre itinerario dell’arcivescovo di Canterbury Sigeric come sosta numero XXXI della Via Francigena, che dall’Inghilterra portava a Roma (e viceversa), Pontremoli, grazie alla sua posizione strategica ebbe un notevole sviluppo nel periodo comunale nel corso del quale mantenne la sua indipendenza ed ebbe riconosciuto il suo territorio di competenza dall’imperatore Federico Barbarossa. A lungo contesa da varie Signorie italiane. Proprio per la sua importanza strategica, dopo diversi passaggi di proprietà, nel 1650 Pontremoli entrò nel Granducato di Toscana e visse un lungo periodo di stabilità politica e prosperità economica, che portarono alla totale ricostruzione dell’antico borgo (peraltro devastato dall’incendio appiccato dalle truppe di Carlo VIII nel 1495), come testimoniano i numerosi palazzi signorili, la Cattedrale e le numerose chiese (ricche di tesori d’arte) distribuite nel centro storico. Passata sotto la dominazione francese alla fine del ‘700, nel 1815 Pontremoli tornò al Granducato di Toscana per passare poi, nel 1847, sotto il Ducato di Parma fino all’Unità d’Italia.

Pontremoli è nota anche come “Città del Libro” grazie al prestigioso Premio letterario Bancarella che fu istituito nel 1952 e viene ancora oggi assegnato dall’Associazione dei Librai pontremolesi.

Due passi nel centro storico

Idealmente l’itinerario può cominciare nel cuore della città, in Piazza della Repubblica, dove si trova il Punto Informazioni Turistiche. La grande piazza rettangolare, su cui affacciano il Palazzo del Comune, il Tribunale e i palazzi Pavesi Bocconi, è dominata dal Campanone, enorme torre alta 36 metri, già parte centrale dell’imponente fortezza di Cacciaguerra, fatta costruire da Castruccio Castracani nel 1322, successivamente rialzata e trasformata nell’attuale torre campanaria. L’adiacente piazza del Duomo è dominata dalla maestosa facciata marmorea della Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta, che protesse la città dalle pestilenze dell’inizio del XVII secolo. L’evento è ricordato ogni anno il 2 Luglio con una grande celebrazione religiosa. La costruzione del Duomo, realizzato in seguito al voto perpetuo fatto alla Vergine nel 1630, iniziò nel 1636 e si protrasse fino al completamento della facciata nel 1881; l’interno a pianta latina è in stile barocco, l’abside e il presbiterio sono ornati da stucchi dorati risalenti al XVIII secolo, la nicchia al centro dell’abside conserva la statua lignea duecentesca della Vergine in trono con il Bambino, venerata come Madonna del Popolo; nella chiesa, divenuta cattedrale dopo l’erezione della Diocesi nel 1787, sono conservati numerosi pregevoli dipinti settecenteschi dedicati alla Vergine. Sull’altro lato della Piazza è il Palazzo Vescovile, dove ha sede anche il Museo Diocesano. Proseguendo in direzione nord lungo Via Garibaldi si incontrano due tra le chiese più antiche della città. San Geminiano, dedicata al Santo patrono di Pontremoli, si affaccia sull’omonima piazzetta; la sua fondazione risale all’XI secolo. All’interno si conservano un tondo medievale in arenaria raffigurante Cristo benedicente e una stupenda statua lignea di Cristo che sale al Calvario, opera del XVII sec.; poco più oltre, la chiesa di San Nicolò, anticamente orientata in senso opposto all’attuale: notevole all’interno la statua del Cristo nero. Da ammirare il portale in bronzo con numerose formelle che raffigurano scene della storia della città. Il borgo prosegue tra due file ininterrotte di palazzi fino a Porta Parma, antico ingresso fortificato e principale accesso della città provenendo da nord. Salendo lungo le strette e ripide stradine (i”surchèti”) o le scalinate del Borgo del Piagnaro, il nucleo più antico dell’abitato, si raggiunge in breve il maestoso Castello del Piagnaro, che domina la città, oggi sede del Museo delle Statue Stele. Tornando dal Castello verso il centro città, attraverso un percorso molto suggestivo, è possibile raggiungere il ponte medievale di San Francesco di sopra, detto della “Crësa”. Al di là del ponte proprio a ridosso del torrente Verde ha inizio la passeggiata “dei Chiosi” che conduce verso villa Dosi Delfini. Al principio del ponte si può invece scendere una scaletta e percorrere verso sud la passeggiata lungo la riva del torrente Verde fino al Parco della Torre, dominato dall’ altro maestoso ponte medievale, quello di San Francesco di sotto, detto anche Ponte Stemma, al termine del quale si erge la Torre dei Seratti, chiusa un tempo dall’omonima porta. Quest’area, in cui si trova la confluenza dei due fiumi, è raggiungibile anche attraverso il borgo, percorrendo le piazze e Via Ricci Armani fino alla zona pedonale di via Cavour, dove è anche possibile deviare verso il ponte del Giubileo, antichissimo passaggio sul fiume Magra, ricostruito nel 2000, per raggiungere la trecentesca torre di Castelnuovo affiancata dall’oratorio di Nostra Donna e il settecentesco Teatro della Rosa. Da lì è visibile anche l’ardito ponte ottocentesco dei Quattro Santi (San Geminiano, San Zita, San Francesco d’Assisi, San Francesco Fogolla). Proseguendo lungo il borgo, nascosta tra le case, si intravede la parrocchiale di Santa Cristina, poi si possono ammirare numerosi palazzi signorili, tra cui palazzo PetrucciPalazzo NegriPalazzo Damiani, e ancora le chiese di San Giacomo del Campo, con l’adiacente Museo della Misericordia, e San Giacomo D’Altopascio. All’estremità meridionale della città è la chiesa di San Pietro, che conserva il celebre Labirinto scolpito nel XII secolo, scampato miracolosamente ai bombardamenti dell’ultima guerra mondiale. Poco oltre si trovava la porta sud di Pontremoli, Porta Fiorentina, demolita alla metà del XIX sec.

Pontremoli Porta di Toscana
Pontremoli Porta di Toscana

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